Cos’è un motore narrativo?
Il motore narrativo è qualcosa in grado di far procedere la storia, sempre rigorosamente in avanti.
Si tratta di un elemento che genera nei personaggi e nello spettatore, il desiderio e la curiosità di capire e ottenere qualcosa che non si conosce.
Se ben costruito, non farà nessuna fatica a trainare la storia fino alla fine, viceversa, avrà bisogno di una spintarella di tanto in tanto. Consideriamo spintarella tutte quelle soluzioni “visive” o spettacolarizzanti assimilabili alle esperienze vissute in occasione di una visita al circo, di fuochi artificiali, di un prestigiatore ecc. Insomma, qualcosa che è fuori dal nostro ordinario e capace di farci elettrizzare.
Ma come si costruisce un solido motore narrativo?
Nei libri di sceneggiatura e storytelling viene descritto particolarmente bene. Serve un soggetto che vuole ottenere qualcosa ma viene ostacolato. Ma questo non basta per avere tra le mani una storia solida.
Allora cosa manca? Manca il perché. Perché mi dovrebbe interessare?
L’essere umano è attratto dalle storie perché in esse ci sono insegnamenti di vita, esperienze di altri che servono a conoscere i possibili scenari che si possono incontrare. Quello che ci interessa è il come si risolvono.
Per capirlo meglio vediamo qualche esempio di motore narrativo.
Harry Potter – “schema narrativo”: un ragazzo desidera salvare il suo mondo e dei suoi genitori, ma viene impedito da un mago che vuole impadronirsene diventando immortale.
Harry Potter – “perché mi interessa”: perché Harry è l’unico ad essere sopravvissuto ad una magia mortale? È come dire: “se pugnalo qualcuno al cuore muore. Tu sei stato pugnalato da piccolo, ma qualcosa non ti ha fatto morire”.
Ma proviamo a fare un altro esempio.
Le conseguenze dell’amore – “schema narrativo”: un uomo estremamente metodico si è infatuato di un’affascinante barista per cui decide di cambiare vita. Un’organizzazione mafiosa, di cui è debitore, non lo permette.
Le conseguenze dell’amore – “perché mi interessa”: può un sentimento d’amore essere così forte da far diventare un uomo metodico e razionale, imprevedibile e irrazionale? O meglio: può l’amore far decidere di morire, piuttosto che viverne una vita senza?
Possiamo allora concludere che “perché mi interessa” non è subordinato allo “schema narrativo”.
Piuttosto costituisce l’elemento più importante per catturare l’attenzione dello spettatore. Se non ci interessa una storia non abbiamo motivo di fruirne.
Più la domanda è vicina all’esperienza che lo spettatore può fare tutti i giorni, più l’interesse sarà alto. Più questo è forte e maggiore libertà avremo per raccontarla. Perché a quel punto il pubblico sarà curioso di sapere come andrà a finire e noi avremo tutto il tempo di riempire di dettagli la nostra tela.
Se ci fate caso, ogni grande opera di ogni grande autore, contiene una domanda semplice, molto vicina all’esperienza che facciamo quotidianamente, ed è stracolma di dettagli, andature lente e veloci, ritmo, e tanti altri elementi che ci affascinano e che ci rimangono impressi.
Spero che quarto articolo vi sia piaciuto e che vi abbia regalato qualche spunto di riflessione. Se vuoi, partecipa alla discussione lasciando un commento!